Il Bukaniere for dummies - Pt. 2

Pubblicato da Bukaniere


Sicchè come dicevo, dopo un annetto passato a fare poco e nulla, con centinaia di CV spediti e zero colloqui al mio attivo, decisi di iscrivermi a quel dannato Master... Anche perchè fui attratto come la falena dalla lampada bollente dal suo sottotitolo che era "... e comunicazione finanziaria".

Appresi poi cos'era la "comunicazione finanziaria", ma quella parola "comunicazione" riaccese in me la vecchia chimera del marketing che, fino
ad allora, non si era mai del tutto sopita.

Spedii la domanda per l'iscrizione al master, conscio del fatto che - secondo quanto recitava il bando trovato su Stepstone.it - una fantomatica commissione per l'attribuzione della "borzetta di studio", avrebbe valutato l'idoneità del mio CV.

Naturalmente, visto che pagavo di tasca mia (non ricordo bene la cifra, ma quasi cinque milioni delle vecchie lire che con la "borsa" diventavano quasi tre e mezzo), la "commissione" fu felicissima di accettarmi, non senza prendermi in giro con una meravigliosa telefonata nella quale mi si annunciò: "Dr. Bukaniere, siamo del Centro Stupidi, lei è stato selezionato tra tutti, per la borsa di studio e sarà iscritto al Master, è contento?"

Ricordo ancora la scena: ero con due buste della spesa piene per braccio ed avevo appena pagato alla cassa del supermercato Sisa.
Appoggiai le borse in terra risposi al cellulare, e fui pure felice sentendo quelle parole "in scatola"!
Capperi - pensai - una volta tanto che il mio CV non viene usato come carta igienica per masochisti!!! Mia madre era perplessa, come sempre in questi casi, ma non osò obiettare.

E in quattro e quattr'otto il destino mise la parola "fine" a quel terribile anno di vuoto pneumatico ed alla mia vita di "disoccupato". Partii all' "avventura" per la provincia di Bari col nuovo titolo di "masterizzato".

Perchè Bari vi domanderete? Perchè se il lavoro si concentrava al nord, il Bukaniere era uno che partiva per il sud... ;)

Ricordo, era febbraio: da Napoli viaggiai nel treno che porta i braccianti extracomunitari nel casertano di primissima mattina, ed ero l'unico bianco tra centinaia di ragazzi di colore, roba che Borghezio sarebbe morto.
Da Caserta ripartii poi su uno sgangherato eurostar Ce-Ba che a momenti non mi tranciava a metà tra le porte, lasciando una metà di me in terra e l'altra metà su a proseguire il viaggio per Bari (il capo treno andava di fretta evidentemente... Non poteva attendere che avessi l'intero corpo dentro... E fece chiudere le porte... E meno male che ci furono due bravi e nerboruti samaritani che mi salvarono la pelle tirandomi a viva forza dentro!). Proseguii poi il viaggio su di uno sgangheratissimo locale Ba-Gio.
Arrivai a Giovinazzo nel primo pomeriggio tanto che i negozi erano ancora chiusi e non c'era nessuno per strada. Faceva un freddo cane, ma tuttosommato il tempo non era male, solo il classico vento che fa giringirare le cartacce.
C'eravamo io col trolley, i piccioni, le cartacce e l'immancabile psicopatico che parlava da solo, inseguendo i piccioni, potenziali e immaginari nemici. Per fortuna mi ignorò.

Passai un'ora ad attendere l'arrivo della fantomatica "navetta" del residence che, secondo quanto mi venne assicurato il giorno prima al telefono, mi avrebbe raccolto alla stazione e accompagnato in albergo.
Ma lo shuttle de "Lo scarrafone d'oro - Residence a 4 Stalle", non si vedeva.
Iniziai a sospettare che forse non sarebbe mai arrivato senza un mio sollecito. Telefonai per chiedere lumi e mi dissero che c'era stato solo un "piccolo equivoco" sull'orario (diciamocelo, se n'erano dimenticati e meno male che mi ero "annunciato" il giorno prima!) e che il loro autista sarebbe arrivato sicuramente di lì a poco. Dopo un quarto d'ora, apparve una Mercedes monovolume, verde e un pò ammaccatella, con le insegne del residence. Era guidata dal cugino minore di Schumacker e partì a razzo senza mai scendere al di sotto dei 170 km orari, qualunque fosse stata la strada percorsa sino al residence.
E lì, nel bel mezzo di una statale, si ergeva la Guantanamo del sud Italia: Il Residence appunto.
La struttura confinava a est con il mare di cemento, a ovest con la suddetta statale, ed era recintato a nord e a sud con filo spinato e - presumo - campi minati.

Schumi Jr. scaricò il mio trolley mentre ero ancora lì che raccoglievo il mio stomaco dal sedile e mi accompagnò gentilmente nella hall. Dopo il check-in, mi condusse alla "camera" situata al pianterreno di un piccolo bunker, pardon, bungalow di due piani: un bunkalow per farla breve.

Ad attendermi c'era la notizia che gli altri ragazzi, arrivati prima di me (io avevo ritardato di un giorno la partenza per lo sciopero delle FFSS) se n'erano tornati a casa per il weekend ed eravamo rimasti soli io ed il mio compagno di cella, pardòn, camera, Beneventano ex carabiniere, di primo acchito simpatico, un Mastella giovane ma più alla mano diciamo. L'altro compagno - che il caramba mi annunciò subito essere un pò ghei e della provincia di Salerno - sarebbe arrivato di lì a poco con la spesa fatta, mentre il quarto, "er pugile de Roma", lo si attendeva solo per il lunedì mattina (dimenticavo, era sabato).
Feci presto amicizia col carramba e col pò-ghei che s'improvvisò in una improbabile "salsicce e frijarielli" ma dalla consistenza dei giunchi di stagno... Ma tuttosommato, mi aspettavo persino di peggio... A parte il fatto che gli spazi ristretti della casa-cella erano tutti già conquistati e mi dovetti un pò arrangiare alla meglio, cercavo di affrontare quell'impresa col massimo dell'ottimismo ma anche della "serietà".... Del resto, ero già stato in passato in condizioni peggiori, quando feci il servizio civile e me l'ero cavata bene.

Domenica io e il carramba, presi dalla disperazione nera (era inverno, la spiaggia cementata e grigia non ispirava molto e non c'era un cane nel residence!) andammo a vedere la partita del Bari (la prima e unica volta che sono stato a vedere una partita di calcio allo stadio!) in uno stadio surreale, totalmente vuoto eccetto la curva dei tifosi ospiti, visto che c'era lo sciopero dei tifosi baresi.
Al ritorno, millemila chilometri a piedi, poichè - scoprimmo - non c'erano autobus che ci potevano riportare alla stazione (una cosa che ho imparato della Puglia, è che se non hai l'auto ed il navigatore, sei un uomo spacciato!).

Il lunedì ci avrebbe atteso la prima lezione, eravamo emozionati... Anche perchè alla spicciolata arrivarono gli altri "ospiti" ed al piano di sopra nel nostro bunkalow, ci sarebbero state 6, dico ben 6, ragazze, argomento che si sà, è fondamentale per la buona riuscita di un master in mannaggiament!!! La curiosità, cresceva di ora in ora. ;)




3 commenti:

Vanessi ha detto...

Bello questo nuovo blog... mancavo da tempo.
Ciaooo
PV64 :-DD

Luce ha detto...

oggi mi è arrivata a casa, in un pacchetto bello e luccicante, una proposta di iscrizione ad un master di 16.000 euriiii!!! Bè ne guadagno solo 400 al mese... risparmiando un pò forse...
l'industria della formazione, in tempi di crisi, non muore, anzi si rinvigorisce a suon di quattrini... quelli pagati dalle nostre aspettative deluse!

Unknown ha detto...

@PV: Thanks!!! :)

@Luce: gli avvoltoi (stavo scrivendo gli sciacalli, ma forse anche quelli imparerebbero a volare pur di mangiare il mangiabile :) ) si alzano in volo quando sentono puzza di morte, ed il mercato del lavoro e l'economia italiana sono in stato di avanzata decomposizione.

Se hai quei soldi da investire (delle volte c'è anche la possibilità di rateizzare) verifica bene se l'ente organizzatore è referenziato e se la "redemption" fin'ora è stata alta. Certo è che in questa situazione, anche i dati passati non sono più validi. In bocca al lupo!

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