Ely Bukaniere

Pubblicato da Bukaniere


Erano tipo le 8 e mezza stamattina, le 8 e mezza di una domenica mattina d'estate.
Non avevamo fatto nulla di particolare ieri sera, ma col caldo che fà, prima dell'1 non si va a letto e prima delle 2 non si prende sonno, rigirandosi nelle lenzuola intrise di sudore (da cui è nato il "sudario").

Erano le 8 e mezza, circa, quando all'improvviso:

"Uh oh oh, oh, uh oh oh, uh ohohoh, io vollio regalarrti la mmia vvitta...Chiedo, tu cambi tutta la mmia vita, orra!".
Tiziano Ferro è apparso, sotto forma musicale, nel centro della nostra camera da letto.

"Oibò, Vera deve aver messo su la radiosveglia a tutto volume", ho pensato. Ma poi, nonostante fossi ancora tutto rintronato dal sonno, ho realizzato che noi no, non abbiamo una radiosveglia.

Allora ho temuto di avere un'allucinazione come Ely Stone, con la sola differenza che almeno ad Ely Stone capitano allucinazioni col sottofondo musicale di George Michael che, passatemelo, è tutta un'altra storia.
Entrambi sono gay, penso, anche se Ferro non ha ancora fatto outing, a parte la canzone su Raffaella che è un pò un manifesto "a buon intenditore".

E insomma... No, purtroppo non era neanche un'allucinazione profetica (almeno avrei dovuto trovare un significato nella visione che magari, che ne so, mi avrebbe aiutato a trovare due calzini appaiati nel cassetto) era "solo" il vicino che deve aver piazzato anzichè una microspia, una serie di altoparlanti nel nostro muro, tanto era chiaro il suono che si sentiva.

Bè, stai sempre a lamentarti, direte voi... E no, non mi lamento... Sempre meglio del neomelodico col quale ci "allietava" fino a tutto quest'inverno. Ho provato a bussare la parete, ma la diffusione del suono era tale, che non capivo neanche se la musica provenisse dal soffitto o dalla parete. Ma penso che dato il volume alto, il vicino non abbia sentito nulla.

Il guaio poi è che oggi pomeriggio faceva troppo caldo... E così ho ceduto alle lusinghe di Morfeo ed ho deciso di schiacciare un pisolino...

E il guaio appunto, è che mentre dormivo, oltre a risvegliarmi perchè mi sentivo russare, sentivo di nuovo quel

"Uh oh oh, oh, uh oh oh, uh ohohoh, io vollio regalarrti la mmia vvitta...Chiedo, tu cambi tutta la mmia vita, orra!".
Il guaio dicevo, è che stavolta non era il mio vicino, ma era proprio la mia testa...

Maledetti motivetti "orecchiabili"... Che poi stà canzoncina a me ed a Vera ci ricorda "Adeste Fidelis", a voi no?

Scusate, devo andare, magari il signore mi manderà un altro messaggio da decifrare, che ne so, magari "Rosso relativo"???

Cose ca solo a Napule? (o in Madagascar...)

Pubblicato da Bukaniere

Stavo passeggiando con la mia bella, stamattina.

Più che passeggiare, in realtà ansimavo per la salita ed il caldo infernale e sudavo come se fossi stato in un bagno turco, dati i quasi 35° all'ombra ed il tasso di umidità amazzonico.

Ma è quasi fine luglio... E' normale che l'aria scotti.

Ora di punta, il traffico caotico di Piazza Medaglie d'Oro - piazza centrale di quella che una volta era la Napoli "bene" - ad un certo punto, si paralizza del tutto.
Napoli è calda e rovente in questi giorni, ed è affollata come non mai. Nessuno va in vacanza, nessuno può andare al mare, ridotto ormai ad una fogna a cielo aperto, e con le piscine che speculano sull'inquinamento, con prezzi alle stelle.

Urla, schiamazzi, gente che corre attirano la nostra stanca e sudata curiosità.
Io e V. oltrepassiamo la grossa edicola che ci oscurava la visuale e veniamo "accolti" da un'ala di folla vociante, preceduta da due uomini, uno dei quali visibilmente alterato e con la faccia da tossico, che inveiva e bestemmiava contro qualcuno, mentre qualcun altro lo tratteneva.

Le urla di questo energumeno venivano però sopraffatte da quelle di un'anziana signora, anch'essa ostacolata da alcune persone che cercavano di evitare il contatto col giovane (probabilmente un tossico, perchè una persona sana di mente, sarebbe andata via). Un vigile urbano finge di guardare il traffico perchè probabilmente conosce l'uomo e sa che è meglio "lasciar perdere".

Ma ad un certo punto, con un gesto atletico, l'anziana signora si smarca da chi la tratteneva e si scaglia verso l'aggressore, brandendo il suo colorato bastone.

Urla a pieni polmoni e pare che se non fosse stata trattenuta, sarebbe stata persino capace di aver la meglio sul più giovane.

E mentre il tossico continuava a lanciarle insulti protetto dall'ala di folla che ne impediva i movimenti e mentre lei, l'anziana arzilla, brandiva bastonate e fendenti nell'aria, chiedendo che costui fosse "portato a Poggioreale", il vigile è finalmente intervenuto, forse costretto più dal bisogno di salvare il malcapitato mariuolo e la propria faccia, che a difesa dell'anziana quanto arzilla signora.

Ebbene, per una volta il debole è riuscito a fare la voce grossa col prepotente.

Questa scenetta che ha in sè del tragico ma anche molto del comico, ovvero che ha in sè la natura intima di Napoli e che è il paradosso che rende un fatto una notizia (come per il principio che se il cane morde il padrone, la notizia non viene pubblicata, ma se un padrone morde il suo cane, allora il fatto finisce in cronaca) mi ha ricordato la scena - divertentissima - del film Madagascar:

Bukaniere for dummies - Pt. 4

Pubblicato da Bukaniere


Dalle prime battute emerse subito che:

1) Certa gente si metterebbe in mostra anche per un posto di disoccupato a pagamento (nel senso di dover pagare per esserlo) e nel farlo, non esiterebbe a mostrare il peggio del peggio di sé;

2) 30 e passa ragazzi, lontani da casa per la prima volta (per me non lo era, visto che m’ero già sorbito il Servizio Civile) scatenano i propri più bassi istinti senza remore e non c’è legame sentimental-familiare che tenga: le corna spuntano come i funghi;

3) I bancari erano già nel 2002 una delle categorie più depresse, demotivate e scazzate del sistema produttivo;

4) I pettegolezzi, gli inciuci e le beghe in stile “Realiti-Sciò” sono purtroppo, vicini alla realtà “vera” più di quanto si tema.

Il corso si svolgeva così: dalla mattina seguivamo i più o meno noiosissimi corsi in aula, durante la pausa pranzo facevamo un salto nel bunker a cucinarci un piatto di pasta (pasta e pomodoro scondito o riso e tonno, perché altrimenti “er pugile” nun magnava o faceva battutine sulle nostre ‘panze’, quindi fummo messi tutti a dieta... Almeno per i primi giorni). Finito il corso in aula, durante il pomeriggio, c’era la “libera uscita”, ognuno per sé a dedicarsi a ciò che più gli interessava: shopping per chi aveva l’auto e poteva andare in centro (Giovinazzo-Centro è un posto dove lo shopping e meglio che sulla Fifth Avenue), passeggiate, pisolini, letture, inciuci, chiacchiericci, pettegolezzi, tresche (io ero della brigata della passeggiata nel quadrato del recinto).

Di tanto in tanto si faceva anche un saltino sulla spiaggia: ma era tutto cemento, con un pontile che si sporgeva nell’acqua ed intorno ruspe e lavori in corso per la prossima – ancora lontana – stagione estiva. Ed un po’ il freddo, un po’ il grigiore, un po’ lo squallore, ti passava la voglia di starci: sembrava di stare nella scena de “Il mostro della laguna” quando il mostro fangoso vomita per la troppa noia.

Nel frattempo, nel resto del mondo, erano i giorni in cui il povero bambino di Cogne veniva macellato dalla madre e l’economia italiana dall’avvento dell’Euro con relativo raddoppio dei prezzi.

La nostra baracca/bungalow si trasformò presto in una depandance del “Grande Fratello”.

Di sera, dopo cena, partiva il momento “conviviale”. Il Carramba suonava la chitarra che s’era portato insieme col guardaroba di Raz Degane (pur avendo più il fisico di Brunetta che quello di RDG), Er Pugile Romano cantava, “un-po’-ghei” si esibiva in mossette varie e quando poteva, cercava di molestare i miei compagni di camera, ed infine le ragazze che facevano da coro estasiato dal testosterone emanato dai due artisti-canterini.

Er pugile, nonostante fosse più giovane di me di 4 anni (io 32, lui 28), amava cantare soltanto il repertorio italiano degli anni ’60-’70, neanche avesse avuto cinquant’anni, in perfetto stile boyscout e la cosa davvero triste era che in quella compagnia di giovani d’altri tempi, mi sentivo davvero un alieno con i miei gusti musicali (“robaccia” come U2, Bjork, Depeche Mode, Skunk Anansie, etc) e non riuscivo a nascondere il fatto che quell’eterno falò serale alla “Sapore di mare”, un po’ mi trifolava i cosiddetti.

Er Pugile diventò presto il più ambito tra le ragazze (seguito dal chitarrista-carramba): per quanto fosse di statura muscolo-cubiforme, alto due mele o poco più, tutto vestito firmato da capo a piedi, con gli occhi azzurri e degli orribili tatuaggi che pareva appena scappato dalla Cayenna, fece subito breccia nei cuori (ma soprattutto negli ormoni) delle colleghe di corso che iniziarono a fargli da corona ed a litigarselo.

Io un po’ perché ero il più “vecchio”, un po’ perché a De Andrè, Battisti, Daniele (cantato con l’accento de borgata) Mannoia, De Crescenzo, preferivo i succitati Depeche Mode, U2, SkunkAnansie, etc, stavo un po’ scazzato e sulle mie e questa cosa ovviamente non favoriva la mia “socialità” (ed ovviamente alimentava le immancabili chiacchiere alle spalle, seppi dopo che almeno per i primi giorni fui definito il “soprammobile” del bungalow).

Però quando “Unpòghei” si esibiva nei suoi balletti similclassici, l’atmosfera si scioglieva e ci faceva morire dal ridere: dissimulava la sua pulsione per i due “beitocchidimaschioni” del romano e del beneventano, tentando di tanto in tanto finte sortite con le ragazze. Ma quando poteva, si “tuffava” letteralmente nelle braccia (e contro i pugni talvolta) dei due tronisti ante-litteram e un po’ questo e un po’ il fatto che non avevo un cappero da fare, iniziai a buttarmi anche io nella mischia (anche se non ho mai cantato, lo giuro!) ed a fingere di divertirmi... E poi a divertirmi anch’io perché – si sa – la stupidità è molto contagiosa e alla fin fine “soprammobile” a me non l’aveva mai detto nessuno!

A turbare gli equilibri che in 4 giorni si erano creati, piombò l’inquietante figura di Mascia: ventiquattrenne viziatissima neolaureata napoletana di 1.70, capelli biondi col taglio in voga allora, ovvero quelli di Mascia del GF, un fisico da similmodella con un paio di spalle da nuotatrice che la facevano somigliare a Rosolino ed una discreta quarta di reggiseno (praticamente un Rosolino ma con gli air-bag scoppiati), ma col fare, la parlata ed il portamento di un camionista di Casoria (il tutto condito con un’intelligenza da velina) che distruggevano miseramente tutto quanto di femminile avesse.

Questo evento che sembrava dettato dalla perfida penna di uno “scemeggiatore” del peggior reality, turbò gli equilibri e la corona di donne che circondava Er pugile.

Anche perché lui si invaghi subito di lei e lei ricambiò ancora – se possibile “più subitissimo”. Per sedurlo lei si fece – al primo weekend di ritorno a casa – tatuare un orribile delfino curioso sulla spalla ed ogni sera si rivolgeva all’ “esperto”, calandosi la maglietta e lanciandogli sguardi da triglia innamorata, chiedeva se si fosse tolto il rossore e se lo faceva spalmare con la vasellina, non senza sottolineare ammiccante e "finemente" il fatto che tale crema era, diciamo, utilizzabile anche per altri scopi, il tutto condito con una risata soavemente femminile "BUAH BUAH BUAH!!!".

E così lei cercando di stargli sempre più vicino, le altre ragazze che rosicavano e facevano in coro un fitto digrignare i denti e le dicevano le peggio cose dietro… E lui che nel frattempo passava le ore con la fidandzata (come da sua pronuncia originale) e la mamma al cellulare.

E se al rientro dal primo weekend la nostra camionista napoletana si era fatta il tatuaggio, al secondo weekend si fece “er Pugile”.

The final countdown?

Pubblicato da Bukaniere

Dedicato all' "amico Europe", ca nun tene nu cazz' a fà ra mattina a sera! ;)